Archivio | marzo 2012

Risotto alla zucca e tarassaco

Il tarassaco ha proprietà medicinali conosciute sin dall’antichità: infatti taraxakos in greco significa “io guarisco”.

Oltre ad essere diuretico (da qui il più comune nome ‘piscialetto‘!), il tarassaco ha anche proprietà antinfiammatorie, purificanti, e disintossicanti nei confronti del fegato. Gli effetti diuretici e l’abbondanza di potassio possono contribuire a regolare la pressione arteriosa. Inoltre è in grado di influire sulla predisposizione che l’organismo ha alla formazione di calcoli.

Il tarassaco cresce spontaneamente e in abbondanza (anche nel mio giardino!) e domenica l’ho raccolto fresco e tenero in un campo; ho provato a mangiarlo crudo in insalata, come mi hanno consigliato alcune amiche, ma è troppo amaro per i miei gusti.. allora stasera ho pensato di abbinarlo al sapore dolce della zucca…

Per 3 persone (2 adulti e 2 bimbi):

250 g. riso (carnaroli o arborio)

circa 200 g. zucca a pezzetti

3 manciate di tarassaco

1/2 cipolla media

1 cucchiaio olio evo

1 dado vegetale bio

acqua (poco più del doppio del volume del riso)

facoltativi: parmigiano, una noce di burro, semi di zucca

Ho fatto soffriggere la cipolla con l’olio nella pentola a pressione (aperta) e nel frattempo ho tagliato le foglie di tarassaco. Ho aggiunto il riso, la zucca e il tarassaco e ho mescolato, sempre sul fuoco basso. A parte ho scaldato l’acqua e vi ho fatto sciogliere il dado (perchè quelli bio non si sciolgono bene come gli altri), poi l’ho aggiunta al resto e ho chiuso la pentola a pressione. Da quando comincia a fischiare, abbassare il fuoco al minimo e dopo 8 minuti il riso è pronto! Mantecare con burro e parmigiano a piacere e decorare con semi di zucca.

Prima di conoscere mio marito, non avevo mai visto fare il risotto nella pentola a pressione… ma devo ammettere che è una valida alternativa alla cottura tradizionale, soprattutto se al momento di cucinare il tempo è poco e la fame è tanta…!                                                                                                                  Per regolarsi sull’acqua necessaria, pesare il riso in una tazza; la quantità giusta di acqua è il doppio del volume che occupa il riso. Se la ricetta prevede anche verdure (come in questo caso), aggiungete un po’ d’acqua.

Stelle di farina di riso alle mandorle

250 g. farina 00

200 g. farina di riso

200 g. mandorle macinate

250 g. zucchero

1 bustina vanillina

250 g. burro fuso

1 uovo

un pizzico di sale

Amalgamare il tutto con le mani, usando dell’uovo solo il tuorlo. Ne risulterà un impasto farinoso. Aggiungere poco albume alla volta per riuscire a ottenere un impasto compatto (eventualmente anche tutto l’albume), che andrà messo in frigo per almeno mezz’ora.

Tirare la pasta con il mattarello e tagliarla della forma preferita.

Cuocere in forno preriscaldato per 15 minuti a 180° e per 5 minuti a 160°.

Filetto di platessa agli agrumi

Fino a qualche anno fa mangiavo il pesce solo perchè “fa bene”… Mentre da quando ho scoperto che ci sono mille modi di cucinarlo in modo semplice e veloce, me lo gusto in varie salse (parliamo comunque sempre di filetti e al massimo pescetti interi.. non mi sono mai avventurata nella preparazione di crostacei, polipo, ecc…)

Oggi ho provato questa:

Per 2 persone:

4 Filetti di platessa (circa 300 g.)

1/2 limone

1/2 arancia

una tazza di pangrattato

una presa di origano

1 filo olio Evo

Sale e pepe

Spremere gli agrumi. Grattugiare la scorza lavata di 1/2 limone e mescolarla al pangrattato, una presa di origano e sale, in un piatto fondo.

Bagnare una pirofila con il succo di agrumi, disporvi i filetti in un solo strato, spolverizzarli con sale e pepe e ricoprirli con il pangrattato. Spruzzarli con il resto del succo e infornarli a 200° per circa 10 minuti. Irrorarli con un filo d’olio e proseguire la cottura per altri 5 minuti.

Rosette di pollo

Io sono sempre in difficoltà sul secondo perchè non conosco tante ricette e trovo che la cottura della carne sia una cosa non sempre facile da gestire.. Ma questa ricetta è davvero semplice e veloce!

Per 2-3 persone:

4 fettine di petto di pollo sottili

4 fettine di edamer (tagliato con l’affettatrice)

4 fette di prosciutto crudo o speck

mais tostato grattugiato per impanature (o pane grattugiato)

sale e pepe

8 stuzzicadenti

Passare le fette di carne nel mais tostato (particolarmente adatto per le impanature), al quale si è precedentemente aggiunto un po’ di sale e poco pepe.

 

 

Stendere sulle fette impanate una fetta di formaggio e una di prosciutto e arrotolare la fetta su se stessa. Poi tagliarla in 2 con un coltello, ottenendo così 2 rosette, che si fermano con uno stuzzicadente.

Posizionarle in una pirofila con un filo d’olio nel fondo, e cuocere per circa 20 minuti a 180°. Servire calde.

Quando avrò rucola o basilico in giardino, ne aggiungerò sicuramente una foglia all’interno…

Bensone di Modena

.. per il mio papà, oggi ho fatto il bensone!

Dolce semplicissimo della tradizione modenese, si può fare in due varianti: con marmellata di prugne o savor; oppure senza niente, da tocciare nel vino o nel liquore. Io ho voluto farli entrambi e questa è la dose per due bensoni medio-piccoli:

400 g. farina

100 g. fecola di patate

180 g. burro

180 g. zucchero

2 uova

1 bustina lievito per dolci

scorza grattugiata di un limone

1 o 2 cucchiai di latte all’occorrenza

circa 100 g. marmellata di prugne (o di altro tipo ma meglio se ‘brusca’, poco dolce)

Lavorare con la frusta le uova, lo zucchero e il burro a temperatura ambiente, poi aggiungere la farina setacciata, la fecola, il lievito, la scorza e mescolare con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo e denso – se necessario aggiungere 1 cucchiaio di latte alla volta.
Lasciare riposare in frigo per 30 minuti, poi dividere in due l’impasto. Stendere la prima metà con un mattarello su un foglio di carta da forno. Versare al centro la marmellata e spargerla nella zona centrale. Poi sollevare la carta da forno e coprire la marmellata con una parte della pasta. Stendere quindi un altro strato di marmellata e coprire con l’altro strato di pasta. Spennellare con latte o tuorlo d’uovo e decorare con granella di zucchero o zucchero di canna.

  

Stendere e piegare su se stessa anche l’altra metà dell’impasto, senza aggiunta di marmellata. Aggiungere zucchero o granella sulla superficie spennellata con latte o tuorlo.

 

Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti.

Un dolce pensiero al mio papà e al papà dei miei bimbi…

Pane semi-integrale

Semi-integrale perchè ho voluto usare  metà farina integrale (bio e ricca di fibre) e metà manitoba (una farina di grano tenero del Nord America di ottima qualità, che rende gli impasti più elastici e soffici):

250 g farina integrale

205 g farina manitoba

300/350 g acqua

12 g lievito di birra

1 cucchiaino zucchero o malto

2 cucchiai olio evo

1 cucchiaio raso sale

Sciogliere il lievito in una tazza con poca acqua tiepida. Unire anche il malto e mescolare.

In una ciotola grande (o direttamente in quella dell’impastatrice) mischiare le due farine e portare 3-4 cucchiai di farina nella tazza con il lievito; mescolare e lasciare riposare 30 minuti. Nell’acqua rimanente aggiungere sale e olio. Trascorsa la mezz’ora, unire il tutto e impastare per almeno 5-10 minuti, fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.

Coprire con della pellicola trasparente e mettere a lievitare nel forno spento per circa due ore. L’impasto dovrà raddoppiare il suo volume.


   

Poi stendere con le mani l’impasto e arrotolarlo su se stesso per formare un filone o un pagnotta; tirare l’impasto affinchè la chiusura finisca sul fondo della sagoma scelta. Bisogna cercare di dare forme bombate e ben tese, in modo che durante la lievitazione queste non tendano a crescere di lato appiattendosi ulteriormente, ma piuttosto si espandano in altezza. Posizionare la pagnotta su una leccarda in silicone o foderata con carta forno e coprirla con della pellicola trasparente e metterla di nuovo a lievitare fino al raddoppiamento del volume.

Quindi fare con il coltello dei tagli trasversali sulla superficie  e infornarlo in forno statico già caldo a 180 gradi per circa 45-50 minuti.

Appena sfornato ha una crosta molto croccante, ma io vi consiglio di lasciarlo raffreddare e riporlo in un sacchetto di carta o di plastica e mangiarlo dopo qualche ora. Rimane buono e morbido anche 3-4 giorni… Ottimo tostato con la marmellata a colazione..!

Pasticcio di patate (gateau)

Gateau in francese significa torta ma in italiano viene usato per indicare uno sformato.
In parole povere si può chiamare “pasticcio”! O  “svuota-frigo”, come lo chiama mio marito, perchè in effetti io tendo a farlo a sentimento, utilizzando quello che ho in frigo…
E’ un piatto unico saporito e al tempo stesso delicato, che piace anche ai bimbi.

La ricetta per 4-6 persone:

1 kg. patate

100 g. scamorza

100 g. mozzarella

80 g. Parmigiano Reggiano

100 g. prosciutto cotto

pane grattugiato

qualche fiocchetto di burro

sale, pepe e noce moscata

Lessare le patate (meglio in pentola a pressione con il cestello, così rimangono più saporite), pelarle e schiacciarle. In una ciotola grande sbattere le uova con sale, pepe, noce moscata e 50 g. di parmigiano. Aggiungere mozzarella e scamorza tagliata a dadini e prosciutto a listarelle e amalgamare il tutto.

Imburrare una teglia con i bordi e cospargere di pane grattatoper evitare che si strini il gateau sul fondo.

 

 

 

Versare il composto e cospargete la superficie con il rimanente parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro, poi infornate a 180° per i primi 20 minuti; portate poi il forno a 200° con grill sopra per i successivi 10 minuti. Terminata la cottura, sfornate il gateau e lasciatelo intiepidire per almeno 10-15 minuti, poi tagliatelo in porzioni e servitelo ancora tiepido.

Potete sbizzarrirvi nel condimento aggiungendo salsiccia a pezzetti, oppure gorgonzola e spinaci tritati, oppure farlo vegetariano con piselli e carote a cubetti… aprite il frigo e lasciatevi ispirare..!